È interessante scoprire che il male a cui oggi diamo il nome epilessia sia conosciuto fin dagli albori dell’umanità ed è sempre stato circondato da un alone di mistero. Ippocrate di Coo nel V secolo a.C. la definì “malattia sacra” (ἱερ νόσος, morbus sacer) poiché si credeva che le crisi fossero una forma di invasamento da parte di demoni, o che le visioni fossero dei messaggi inviati dagli dèi. In breve, l’epilessia era associata al vissuto mistico della persona, a una forma di “possessione” anche demoniaca.
Cosa sappiamo oggi dell’epilessia?
Il termine epilessia deriva dal greco antico ἐπιλαμβάνειν (epilambánein) e potrebbe essere interpretato come “essere colto di sorpresa”, il che rappresenta bene l’essenza della condizione di un epilettico poiché l’epilessia è una malattia neurologica caratterizzata dalla ricorrenza di improvvise “crisi di alterazione o perdita della coscienza”.
Queste crisi, in realtà, sono dovute a una scarica elettrica massiva che si realizza nella corteccia cerebrale. Possono variare da brevissimi momenti di sospensione del contatto con l’ambiente, come le cosiddette assenze (una delle più tipiche forme di epilessia nel bambino e nel giovane, definita anche Piccolo Male) in cui la persona si interrompe (nel corso di un colloquio o di una determinata azione) per riprendersi poi prontamente, fino a manifestazioni più eclatanti come le crisi generalizzate convulsive (con perdita della coscienza, caduta al suolo, morsicatura della lingua, perdita del controllo degli sfinteri e violente scosse muscolari) le sole che nell’immaginario collettivo vengono definite crisi epilettiche.
Quanto durano le crisi epilettiche?
Generalmente, pochi minuti (di durata interminabile per chi assiste) poi, così come erano venute si risolvono, lasciando la persona in uno stato di profonda prostrazione, seguito spesso dal cosiddetto sonno post-critico. Altre crisi sono caratterizzate da un restringimento del campo di coscienza di durata variabile, anche di diversi minuti, in cui non vi è una perdita completa ma piuttosto una riduzione del livello operativo della coscienza, definita in passato “stato crepuscolare”. Questo termine – passatemelo per buono ancora oggi – descrive ottimamente, in maniera sintetica e comprensibile anche al profano, la condizione definita clinicamente epilessia a fenomenologia parziale complessa. In questo caso la persona è come in uno “stato sognante” (dreaming state): compie azioni in maniera automatica, inconsapevole e di cui non serba poi ricordo.
Questo tipo di epilessia è dovuto a una scarica elettrica massiva che si realizza nel lobo temporale del cervello ed è l’unico tipo di epilessia ad essere preceduto da sintomi premonitori, un insieme definito aura.
Cosa s’intende per aura nel caso dell’epilessia?
Quando sopraggiunge lo stato di aura la persona è colta da improvvise sensazioni vaghe, di estraneità all’ambiente circostante o, viceversa, la sensazione di aver già visto e vissuto quel dato momento come il déjà-vu e déjà-vecu (questo fenomeno succede occasionalmente anche alle persone non affette da epilessia), sensazioni di incertezza, mutamento dell’umore, bolo epigastrico (cioè sensazione di fastidio che dallo stomaco sale su verso la gola), pensiero coatto, visioni bizzarre, distorsione delle immagini.
Esempi suggestivi li troviamo anche in romanzi straordinari come L’idiota di Fëdor Dostoevskij nel personaggio del principe Myškin, in Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, anche se in questo caso l’attribuzione nosologica rimane incerta – ed ovvio che sia così – trattandosi di un testo non medico. Oggi la definizione di sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie viene convenzionalmente attribuita a una forma particolare di emicrania con aura visiva, ma potrebbe anche rappresentare una rara forma di emicrania più epilessia, detta migralepsy.
Interessante, vero? Vuoi approfondire la conoscenza dell’epilessia, dei suoi sintomi, la diagnosi e altri dettagli sulla sua storia? Bene, troverai presto altri articoli nel mio blog.
E se intanto hai bisogno di me, contattami. Sarò lieto di esserti utile.
Giuseppe Sanges
Specialista in Neurologia
Sono Medico specialista in Neurologia e in Ricerca epidemiologica delle malattie neurodegenerative. Da trent’anni curo quotidianamente persone affette da Parkinson, Cefalee e Alzheimer. Sono anche docente di Neuroscienze per Enti pubblici e privati.
Scrivo gli articoli che pubblico nel mio blog pensando ai miei pazienti e a coloro che, nelle loro ricerche su Internet, vogliono trovare informazioni scientifiche corrette. Spero di essere utile anche per te.