Forse non tutti sanno che circa l’1% della popolazione mondiale soffre di epilessia, e che l’80% dei casi è nei paesi in via di sviluppo. L’epilessia si riconosce attraverso i così detti attacchi epilettici e presenta una maggiore incidenza nell’infanzia e nella senilità: in quest’ultima fascia di età si manifesta con forme prevalentemente secondarie a ictus, tumori, traumi e demenze.

Gli attacchi epilettici sono il risultato dell’attività elettrica occasionale, improvvisa, eccessiva e rapida, anormale dei neuroni (le cellule del cervello) presenti nella corteccia cerebrale. Si deve a John Hughlings Jackson (1873) questa sintetica ma al tempo stesso esaustiva e ancor oggi valida definizione dell’epilessia.

Qual è la causa degli attacchi epilettici

Nella maggior parte dei casi (più del 60%) l’eziologia (la causa) non è conosciuta, mentre in alcune persone l’epilessia è il risultato di lesioni cerebrali note, come i danni prodotti da una encefalite o meningite (talora coesistenti: meningoencefalite) che consiste in una infiammazione del cervello e/o del suo rivestimento (meningi) causata da vari agenti patogeni, oppure l’ictus, un tumore al cervello, le demenze, oppure ancora essere causata da lesioni del cervello che si verificano prima della nascita (in epoca prenatale), come infezioni della madre, malnutrizione o carenza di ossigeno al momento del parto. Ma anche l’uso di droghe o alcol, nonché alcune rare mutazioni genetiche possono generare epilessia. Inoltre, l’epilessia può essere associata a disturbi del neurosviluppo come l’autismo.

I pregiudizi nei confronti dell’epilessia

Esistono report relativi a un disturbo di tipo epilettico pressoché in tutte le culture dell’antichità. Purtroppo, nella maggior parte di esse le persone affette da epilessia sono state discriminate. Per esempio, nella Roma antica l’epilessia era conosciuta come comitialis morbus (ma anche maior morbus e divinus morbus) ed era vista come una maledizione degli dei: qualora una crisi avesse colpito un partecipante durante un comizio, questo veniva sospeso perché considerato di cattivo auspicio. La malattia era considerata contagiosa e, addirittura, si riteneva che lo sputo fungesse da difesa nei suoi confronti! Ippocrate ipotizzò che l’epilessia avrebbe cessato di essere considerata di origine divina solo allorquando ne fossero state capite le cause.

Vuoi approfondire la conoscenza dell’epilessia, dei suoi sintomi, la diagnosi e altri dettagli sulla sua storia? Puoi trovare nel mio blog altri brevi articoli che ho dedicato a questa malattia. E se intanto hai bisogno di me, contattami. Sarò lieto di esserti utile.

Giuseppe Sanges
Specialista in Neurologia

Sono Medico specialista in Neurologia e in Ricerca epidemiologica delle malattie neurodegenerative. Da trent’anni curo quotidianamente persone affette da Parkinson, Cefalee e Alzheimer. Sono anche docente di Neuroscienze per Enti pubblici e privati.
Scrivo gli articoli che pubblico nel mio blog pensando ai miei pazienti e a coloro che, nelle loro ricerche su Internet, vogliono trovare informazioni scientifiche corrette. Spero di essere utile anche per te.