Aver conosciuto il Dottor Sanges è stata una fortuna straordinaria per mio padre. Il Dottore lo ha aiutato ad affrontare il Parkinson nella maniera più giusta. Io e la mia famiglia gli saremo sempre grati per l’enorme professionalità e la sensibilità che ha dedicato alla nostra famiglia.

Il Dottor Sanges mi è stato consigliato da un mio amico fraterno e collega. Me ne aveva parlato bene ed aveva ragione! Fin dall’inizio mi ha trasmesso serenità e mi ha subito fornito informazioni chiare sulla mia malattia complessa che mi aveva bloccato e mi aveva caricato di pesanti paure. Ha alleviato il dolore, aiutato a rimettermi in piedi, poi ha coordinato un contatto con un bravissimo neurochirurgo. Ora cammino di nuovo con le mie gambe. Sono molto riconoscente ad entrambi, ma il Dottor Sanges rimane il mio punto di riferimento, è “il mio dottore”!

Quando ho ricevuto la diagnosi di Parkinson, a 48 anni, il mondo per un istante si è “capovolto”. Poi ho deciso che non gliela avrei data vinta. L’aiuto del Dottor Sanges è stato determinante nel sostenermi nella mia decisione. Ho seguito i suoi consigli e gli sono enormemente grata. Per contrasto alla malattia ho iniziato a fare vita più attiva, vado regolarmente in palestra e in piscina, per migliorare i miei movimenti fini, ora realizzo piccoli gioielli all’uncinetto, vado a ballare, e raggiungo il mio dottore in scooter. Insomma ho utilizzato la mia malattia per migliorarmi, non per abbattermi!

Sono un’insegnante di educazione fisica, ho sempre fatto vita attiva, ma a un certo punto ho cominciato ad avere problemi con i muscoli. Vorrei dimenticare il giorno in cui uno Specialista di un importante Centro ha ventilato una brutta diagnosi. Ho mollato tutto e non ho voluto iniziare il percorso diagnostico da loro. Non volevo più saperne, di nulla! Il Dottor Sanges mi ha ascoltato, ha compreso quali fossero le mie paure e soprattutto il mio stato d’animo, non ha negato né affermato nulla, aveva bisogno di dati certi; mi ha prescritto gli esami giusti, magari gli stessi che mi avevano già proposto, ma mi ha comunque dato un grosso sostegno e mi ha incoraggiato ad iniziarli, aiutandomi anche ad organizzarli. Fortunatamente la diagnosi è stata molto più benigna, sono in trattamento e ho ripreso, seppur con qualche modesta limitazione cui faccio fronte con la mia forza di volontà, la mia consueta vita. Mi sento di ringraziarlo infinitamente.