Sono moltissime le persone che mi interpellano con queste frasi: “Dottore, non riesco a prendere sonno… mi addormento, ma mi sveglio più volte… ho il sonno leggero, basta un piccolo rumore che mi sveglia e non riesco a riprendere sonno… Dormo, si, ma è come se stessi sveglio e al mattino non valgo ‘due soldi’!

Tutte riportano a un’unica diagnosi: insonnia.

Si ritiene che l’insonnia sia la difficoltà o l’incapacità di dormire, in realtà non è solo questo, ma lo è anche il sonno “non ristoratore”, cioè la percezione di dormire ma con un sonno estremamente leggero e non soddisfacente. Lo confermano alcune frasi: “Ho dormito, ma ho percepito tutto”, “Al risveglio non mi sento riposato, sono più stanco di quando sono andato a letto”. Il risultato nel quotidiano è la cattiva efficienza, con sintomi come la stanchezza, irritabilità, difficoltà a concentrarsi ed apprendere, cefalea (mal di testa), nonché pericolosi “colpi di sonno”.

Chi soffre di insonnia racconta di non riuscire a prendere sonno e/o di avere il sonno frammentato, agitandosi nel letto durante la notte; spesso si addormenta nel corso della giornata scompaginando il ritmo sonno-veglia già alterato e aggravando l’insonnia. La condizione psicologica alla lunga può mimare la depressione. L’insonnia cronica causa un debito di sonno che può risultare estremamente nocivo per la salute: la privazione di sonno provoca, infatti, gravi problemi fisici e mentali.

È vero che esistono diversi tipi di insonnia?

Sì. In clinica si distinguono tre tipi:

  1. insonnia iniziale, difficoltà ad iniziare il sonno;
  2. insonnia lacunare, caratterizzata da frequenti risvegli durante la notte;
  3. insonnia terminale, con risveglio precoce e incapacità di riprendere sonno.

La prima condizione (insonnia iniziale) è quella con cui generalmente la gente identifica l’insonnia, ma non dimentichiamo che spessissimo ci si addormenta anche, (magari con grande difficoltà), ma poi il sonno “si rompe” come un vaso fragile e la persona si ritrova nel cuore della notte a riprendere il suo calvario (insonnia lacunare).

Inoltre, il risveglio può essere anticipato (insonnia terminale) consegnando la persona insonne alla cruda luce dell’alba, con tutte le ansie e le aspettative correlate all’inizio della giornata, unitamente a una sensazione sgradevole di marasma, di stanchezza infinita, di dolori diffusi, soprattutto la cefalea (il famoso “cerchio alla testa”).

In sintesi, anche se in alcune persone prevale un tipo di insonnia piuttosto che l’altro (e ciò in rapporto anche ad alcune cause specifiche), in altre possono essere presenti tutti e tre i tipi. Nella maggior parte delle condizioni l’insonnia è iniziale e lacunare insieme. Si attribuisce invece all’ansia severa e alla depressione il risveglio anticipato.

Vuoi approfondire la conoscenza sulle cause, le cure e altro sull’insonnia? Trovi nel mio blog altri articoli che ho dedicato a questo tema. Spero ti saranno utili. E se intanto hai bisogno di me, contattami.

Giuseppe Sanges
Specialista in Neurologia

Sono Medico specialista in Neurologia e in Ricerca epidemiologica delle malattie neurodegenerative. Da trent’anni curo quotidianamente persone affette da Parkinson, Cefalee e Alzheimer. Sono anche docente di Neuroscienze per Enti pubblici e privati.
Scrivo gli articoli che pubblico nel mio blog pensando ai miei pazienti e a coloro che, nelle loro ricerche su Internet, vogliono trovare informazioni scientifiche corrette. Spero di essere utile anche per te.