Uno dei problemi più comuni riguardanti il mal di testa (cefalea) è il fai-da-te, cioè il diffuso e malsano, ricorso all’automedicazione. Moltissime persone, infatti, non si recano dallo specialista esperto in cefalee e per anni vanno avanti “a forza di bustine”, e mi riferisco a quell’insieme di farmaci (non solo bustine, ovviamente) ottenibili anche senza prescrizione medica, i cosiddetti “farmaci da banco”, che tutti hanno in casa.

Farmaci che soccorrevoli colleghi o vicini di casa possono fornire, pubblicizzati dalla TV come panacea (buoni per tutti i mali), salvo poi far scorrere velocemente in carattere piccolissimo che “possono causare effetti indesiderati anche gravi”! Purtroppo nessuno ha presente o si preoccupa del fatto che il mal di testa è implacabile e non permette altri ragionamenti prudenziali!

Ricorrere a farmaci da banco

L’insieme dei “farmaci da banco” che derivano spesso dall’aspirina, viene definito dalla farmacologia FANS (anti-infiammatori non steroidei, cioè non cortisonici). Hanno azione anti-infiammatoria, abbassano la febbre, contrastano i dolori, ma come effetti indesiderati possono causare problemi anche gravi a stomaco e intestino, rene, fegato, cuore, aumentano la pressione arteriosa, espongono al rischio di sanguinamento (emorragie anche letali!) Il loro uso andrebbe riservato a dolori occasionali, per tempi brevi, e deve essere precluso a persone con patologie agli organi già citati e a chi ha facilità alle emorragie.

Il loro uso prolungato è causa inizialmente di perdita di efficacia, poi di cronicizzazione della cefalea, che può diventare quotidiana e non più responsiva a molti altri farmaci, anche diversi dai FANS! Ci sono pazienti che hanno dichiarato di assumerne molto più di 15 volte al mese, che è il limite convenzionale per definire la cefalea da abuso di FANS.

Non curarsi tempestivamente

Un’altra usanza comune di chi soffre affetti di cefalea è di attendere non si sa bene cosa (forse che il dolore passi da solo?) prima di assumere un farmaco. Questa condotta fa letteralmente divampare il dolore e i sintomi di accompagnamento (astenia, nausea, vomito, vertigini), tanto da rendere la persona letteralmente invalida e costringerla in alcuni casi a letto, mentre la cefalea non va via con nessun farmaco di uso comune. E così dopo diverse ore, disperata, la persona spesso è costretta a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso! 

Curarsi con i “rimedi della nonna”

Per non parlare dei cosiddetti “rimedi della nonna”: un insieme di provvedimenti casarecci, molto diffusi, una sorta di medicina “alternativa” che si è rafforzata nei decenni, forse addirittura nei secoli, che non ha un razionale scientifico, ma attinge le sue radici nello sciamanesimo e nella magia.

Senza entrare nel merito di prassi complesse e arcane, ancora in uso in remote contrade (non ho la pretesa di fare l’antropologo!) mi riferisco invece alla comune pratica della applicazione di caldo o freddo sulla zona dolente o di stingere una fascia attorno al capo.

L’eventuale successo di tali prassi è del tutto aneddotico e fortuito, e si riferisce a cefalee occasionali. Chi invece è affetto da una forma cronica e invalidante di cefalea, sviluppa nel tempo la cosiddetta allodinia: in altre parole, oltre all’abbassamento della soglia del dolore, si può provare dolore da stimoli solitamente non dolorosi, come legarsi i capelli a “coda di cavallo” (alcuni riferiscono: “i capelli mi fanno male”!) oppure farsi lo shampoo (che unisce vari stimoli: massaggio, talora vigoroso, del cuoio capelluto, calore dell’acqua e del phon, trazione della spazzolatura!)

Penso proprio che stringersi una fascia intorno al capo o applicare il caldo o il freddo non faccia proprio bene a tali pazienti!

Altra usanza diffusa è quella di inalare sostanze balsamiche, che certamente può essere di sollievo per chi ha il “naso chiuso” o la cefalea da sinusite in atto, ma non per un emicranico, che ha spesso la osmofobia, cioè non tollera odori forti immediatamente prima o in corso di cefalea, pungenti (per esempio i profumi!) che acuiscono il dolore e provocano talora nausea fino al vomito!

In sintesi

Se vuoi gestire correttamente la cefalea, evita gli errori che ti ho appena illustrato e ricorda che per il mal di testa:

  1. È fondamentale il corretto e precoce inquadramento diagnostico presso uno Specialista esperto in cefalee.
  2. No all’automedicazione e ai rimedi casalinghi.
  3. Si a cure di profilassi, per prevenire e/o ridurre le crisi.

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Giuseppe Sanges
Specialista in Neurologia

Sono Medico specialista in Neurologia e in Ricerca epidemiologica delle malattie neurodegenerative. Da trent’anni curo quotidianamente persone affette da Parkinson, Cefalee e Alzheimer. Sono anche docente di Neuroscienze per Enti pubblici e privati.
Scrivo gli articoli che pubblico nel mio blog pensando ai miei pazienti e a coloro che, nelle loro ricerche su Internet, vogliono trovare informazioni scientifiche corrette. Spero di essere utile anche per te.