Se anche tu ti stai ponendo questa domanda, potrei rispondere che potrebbe trattarsi di una polineuropatia periferica. Nel mio studio, infatti, incontro spesso persone che mi dicono “Dottore, mi si addormentano le mani e i piedi… poi mi bruciano, soprattutto le piante. Quando mi metto a letto, di notte, spesso sono svegliato dai crampi nei polpacci e nelle cosce… Sento che ho meno forza nei muscoli… Quando mangio sudo…”. Di frequente gli uomini mi riferiscono problemi di erezione. Dopo aver ascoltato con attenzione, posto qualche domanda mirata laddove il racconto è scarno o ha incertezze, la domanda che pongo subito è: “Ma lei è diabetico?” Tranne poche eccezioni, la risposta è invariabilmente: “”.

Cos’avranno in comune, secondo te, la signora in sovrappeso con corpo massiccio e gambe sottili e il signore con difficoltà a salire le scale o con deficit erettile? Anche se apparentemente molto diverse, queste persone hanno in comune non solo il diabete, ma anche una complicanza fra le più comuni: la polineuropatia periferica!

Ma cos’è la polineuropatia periferica?

È, appunto, una delle tante complicanze del diabete. Letteralmente vuol dire sofferenza del nervo periferico. Si manifesta lentamente nel tempo, ma dopo circa 5 anni dalla diagnosi del diabete, più o meno tutti hanno disturbi correlati a questa patologia che rappresenta una complicanza fra le più comuni del diabete, insieme alla sofferenza del rene e della retina dell’occhio. Al medico l’esame clinico evidenzierà:

  • diffusa riduzione delle masse muscolari delle porzioni periferiche dei 4 arti, soprattutto degli arti inferiori
  • deficit di forza, talora fini tremori alle mani (da debolezza muscolare)
  • riduzione fino alla scomparsa dei riflessi osteo-tendinei (quella contrazione a scatto che si verifica normalmente percuotendo col martelletto i tendini al gomito, polso, ginocchio, caviglia)
  • riduzione fino alla perdita di tutte le forme di sensibilità a carico delle mani e dei piedi (a forma di guanto e calza).

Osservando la deambulazione, si nota spesso che la persona affetta da polineuropatia periferica ha difficoltà nel sollevare la punta del piede (cosa che la espone a inciampare e ad avere difficoltà crescenti nel salire e scendere le scale e nel compiere salite e discese). La deambulazione è a base allargata e peggiora quando manca il controllo visivo, come al buio (nella visita noi medici chiediamo di deambulare per un breve tratto ad occhi chiusi), e/o per i frequenti concomitanti problemi visivi (sofferenza della retina).

Infine, ma non meno importante è l’esame accurato della cute dei piedi per individuare precocemente eventuali, seppur minime, lesioni che possono rappresentare l’inizio di una complicanza che si aggiunge alla complicanza: il cosiddetto piede diabetico, che va da “screpolature” di difficile guarigione fino al formarsi di ulcere, con infezioni e lesioni estese. Non dimentichiamo mai che l’integrità della cute è strettamente legata alla “salute” del nervo e dei vasi periferici!

Come si fa la diagnosi della polineuropatia periferica?

Come avrai compreso, la diagnosi è fondamentalmente clinica: sono di per sé sufficienti la storia del paziente, alcune domande specifiche e l’esame obiettivo neurologico. In termini un po’ difficili ma specifici, l’esame strumentale – l’elettro-neuro-miografia ENMG con studio delle velocità di conduzione motoria e sensitiva dei nervi – serve soprattutto a quantificare numericamente il danno della funzione del nervo periferico e del muscolo, per poterlo monitorare nel tempo (per esempio, dopo 6 mesi almeno di terapia).

Quali sono le cause?

L’eccesso di zuccheri non metabolizzati può danneggiare le guaine che rivestono i nervi, essenziali per una corretta e soprattutto veloce conduzione degli stimoli sensitivi e motori (percezione della sensibilità, di come siamo posizionati e del comando dei muscoli).

Ricordiamo che il diabete non è solo aumento degli zuccheri nel sangue, ma una complessa malattia del metabolismo che coinvolge il sistema circolatorio, dalle grandi arterie fino ai più sottili capillari sanguigni, come quelli che costituiscono il sistema filtrante del rene e quelli che alimentano la retina o il nervo periferico. Quando questo sistema circolatorio viene compromesso in maniera rilevante, si realizza una sofferenza asimmetrica dei nervi definita multineuropatia, mentre la sofferenza simmetrica dei nervi è definita comunemente polineuropatia.

E qual è la cura?

La cura è, in primis, quella della patologia di fondo: il diabete, di cui la polineuropatia è una delle complicanze quasi obbligate. Il soggetto diabetico sa sulla sua pelle (ma anche il profano lo sa!) quanto sia difficile destreggiarsi tra dieta e farmaci per via orale e/o insuline, anche con l’aiuto del Diabetologo! Proprio per queste difficoltà è indispensabile la stretta alleanza terapeutica tra l’ammalato e il suo Diabetologo, che costituisce il Case Manager di questa patologia così complessa.

Inoltre, dico io, è fondamentale che il paziente si fidelizzi al Centro Antidiabete, poiché anche in questo caso il fai-da-te è deleterio e può essere molto pericoloso in questa patologia! Il Centro, con i suoi specialisti, si occupa con visite programmate di monitorare il paziente a 360°, cercando di prevenire o almeno individuare precocemente le eventuali complicanze.

Un valido aiuto può darlo una terapia con le vitamine del gruppo B più acido folico, L-acetilcarnitina LAC (a dosi congrue può dare sollievo dal dolore neuropatico), acido alfa-lipoico ALA.

Nei casi più compromessi la rieducazione motoria è indispensabile, sebbene in tutti vada incoraggiata una quotidiana, moderata e costante attività fisica: ricordiamo sempre che per mantenere in efficienza nervo e muscolo dobbiamo muoverci! Non solo, ma i muscoli per funzionare “bruciano” zuccheri! E questo vale un po’ per tutti, diabetici e non.

Meditate gente!

Spero che questo articolo ti sia stato utile. E se intanto hai bisogno di me, contattami. Sarò lieto di conoscerti.

Giuseppe Sanges
Specialista in Neurologia

Sono Medico specialista in Neurologia e in Ricerca epidemiologica delle malattie neurodegenerative. Da trent’anni curo quotidianamente persone affette da Parkinson, Cefalee e Alzheimer. Sono anche docente di Neuroscienze per Enti pubblici e privati.
Scrivo gli articoli che pubblico nel mio blog pensando ai miei pazienti e a coloro che, nelle loro ricerche su Internet, vogliono trovare informazioni scientifiche corrette. Spero di essere utile anche per te.